Tutto il mondo conosce gli spaghetti all’Amatriciana, piatto tipico che prende il nome dal paese laziale che gli ha dato i natali: Amatrice in provincia di Rieti. In pochi sanno però che la ricetta tradizionale è stata codificata, per quanto riguarda le caratteristiche delle materie prime e la preparazione, e sta per ottenere a Bruxelles il marchio STG-Specialità Tradizionale Garantita. Si tratta di un riconoscimento europeo istituito per tutelare le produzioni tradizionali. Il disciplinare dell’Amatriciana parla chiaro: per una ricetta senza errori è necessario utilizzare: guanciale di tipo amatriciano, olio extravergine DOP del Lazio, Umbria, Marche o Abruzzo (non miscelati tra loro), pomodoro in passata o a pezzi con caratteristiche ben precise, sale, vino bianco delle stesse regioni, pecorino di tipo amatriciano o Romano Dop. Sono ben indicate anche le quantità per ogni singolo ingrediente e la modalità di preparazione. Un semplice piatto di pasta che è diventato sinonimo di Italia nel mondo, e che affonda le sue radici nel 1700. All’inizio era un condimento in bianco ma nel XVIII secolo, con l’arrivo del pomodoro, cambia colore e diventa rosso. Da Amatrice, e grazie agli spostamenti stagionali dei pastori, la tradizione di questo piatto arriva a Roma e da lì in tutto il mondo!
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